Le paure dei bambini e degli adolescenti

28 Aprile 2022

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Le paure dei bambini e degli adolescenti

Un bambino, tante paure

La paura è un’emozione fondamentale per la nostra sopravvivenza, in quanto serve a preservare sia la nostra incolumità fisica (pensiamo alla paura che può suscitare un cane aggressivo incontrato in campagna), che la nostra salute psicologica, proteggendoci da situazioni che potrebbero farci soffrire. Poiché non possiamo scegliere di non averle, ha poco senso cercare di reprimere le nostre paure. Diventa, invece, molto più conveniente, imparare a gestirle bene.
Poiché fanno parte della crescita del bambino, alcune paure variano con gli anni, passando dalla paura di separazione del bambino piccolo, che teme la lontananza e l’abbandono dei genitori, a quelle “magiche”, tipiche dell’età prescolare, come la paura di streghe, mostri, o altre figure fantastiche, fino ad arrivare a paure più “reali”, durante la scuola primaria e secondaria inferiore, come quella di non essere accettati dai pari, della morte delle persone per loro importanti, di non essere capaci nelle attività sportive o scolastiche, di prendere un mezzo pubblico o la paura della guerra.

Riconoscere ed accogliere la paura...

Qualsiasi sia la paura che il bambino esprime, l’atteggiamento di risposta degli adulti dev’essere di calma, accoglienza e disponibilità, in modo che i piccoli percepiscano in essi il proprio ground, la propria “terra sicura e stabile” dalla quale farsi sostenere per affrontare la paura.

Ogni paura espressa dal bambino va riconosciuta come meritevole di attenzione. In nessun caso, egli deve sentirsi svalutato o giudicato. Così facendo, si favorirà nel piccolo la tendenza ad esprimere ciò che prova, poiché si sentirà compreso e degno di essere ascoltato. Attraverso il rispecchiamento emotivo (che si ha quando l’adulto accoglie e riflette empaticamente l’emozione che il piccolo manifesta), il genitore o l’educatore possono aiutare il piccolo ad identificare la propria paura, dandole un nome e, rendendola, così, meno spaventosa.

E’ importante che gli adulti non svalutino le paure dei bambini, ma si impegnino ad ascoltare ciò che essi hanno da dire, incoraggiandoli e fornendolo loro suggerimenti e strumenti per gestire questa difficile emozione. Dobbiamo prendere sul serio tutte le paure dei bambini, parlarne con loro, dar loro spiegazioni dei fenomeni che li turbano (temporali, lampi, nebbia, ad esempio), confortandoli ed incoraggiandoli. Far sentire che abbiamo fiducia in loro, li aiuterà anche a vedere meglio le proprie capacità e ad affrontare con più serenità le relazioni sociali. Solo riuscendo a “guardare in faccia” le proprie paure, essi saranno capaci di affrontarle. Ogni paura va accolta, dunque, senza giudizio, per non aggiungere al carico che essa già porta con sé, anche il senso di vergogna o di incomprensione.

Perciò dobbiamo sintonizzarci con lo stato emotivo che il bambino prova in quel momento, senza cercare “una spiegazione razionale”, ma semplicemente accogliendo quel vissuto, e il bambino stesso, per come si manifesta a noi. Ad esempio, gli si potrebbe dire: “Mi sembri molto spaventato. Capisco che ciò che è accaduto/ il tuo sogno/ etc. possa averti fatto paura, ma ora ci sono io qui con te”.

Può essere utile anche suggerire al bambino con quali strategie l’adulto stesso ha affrontato in precedenza quella paura, se anch’egli l’ha sperimentata, in modo che il piccolo senta di non essere il solo a provarla ed acquisti fiducia nel poterla superare.

La paura si manifesta a livello corporeo

Le paure si manifestano, inoltre, attraverso il corpo, perciò è importante prendere contatto anche con le emozioni inespresse. Soprattutto nel periodo della scuola, i bambini possono esternare le proprie paure attraverso disturbi fisici: nodo alla gola, senso di oppressione, mal di pancia o simili.

Il contatto fisico, in genere, è un buon modo per calmare chi ha paura. Assicuratevi, però, prima, che il bambino (in particolare se non siete il suo genitore) o, ancor di più, l’adolescente, lo gradisca, magari chiedendogli il permesso di abbracciarlo o prenderlo per mano.

BIBLIOGRAFIA

  • Oaklander V. (2009) “Il gioco che guarisce” ed. EPC
  • Stefenhofer M. (2003) “Brr…che bello spavento! 55 suggerimenti quando il bambino ha paura” ed. La Meridiana

SITOGRAFIA
https://percorsiformativi06.it/le-paure-dei-bambini-comprenderle-ed-affrontarle-parte/
https://percorsiformativi06.it/le-paure-dei-bambini-comprenderle-ed-affrontarle-seconda-parte/

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